L'accaparramento

Una delle caratteristiche sicuramente deleterie che il denaro possiede è la sua incredibile comodità ad essere accantonato, rendendo di fatto prioritario l’accaparramento di questo, ancor più dei beni reali, con conseguente distrazione dal circuito monetario a discapito della comunità. In effetti accantonare denaro non ha costi, anzi solitamente è remunerato e di conseguenza incentivato. Se pensiamo che tutto il denaro emesso è frutto del duro lavoro delle masse ma principalmente detenuto da chi ha contribuito poco o niente a svolgere quel lavoro, c’è di che far dire che c’è qualcosa che non va per il verso giusto e che è oramai ora di cambiare.

Come già anticipato, individuiamo una delle cause di questo malcostume nella caratteristica di eccellente conservabilità della moneta. Caratteristica che va rimossa!

C’è una verità che tutti conoscono: per consumare pane sempre fresco, se ne deve comprare ogni giorno la quantità strettamente necessaria ad essere consumata in questo lasso di tempo. Se si eccede, il pane avanzato diventerà sodo e andrà buttato.
È per questo che nessuno, per ricco che possa essere, acquista in blocco tutte le tonnellate di pane che stima possano servirgli nell’arco della vita, facendo l’acquisto una volta per tutte e non pensarci più.
Ma neanche con il vestiario si fa un discorso simile perché, sebbene apparentemente non deperibile, subisce tuttavia il passaggio delle mode e degli stili. Chi ha comprato un vestito negli anni Settanta, difficilmente lo indossa oggi in un’occasione diversa da una carnevalata.
Stesso discorso per la benzina, i pennarelli, l’acqua minerale o le scarpe.

Per fortuna, aggiungo io! Questa è proprio una fortuna.

Ma perché? Beh, ipotizziamo che invece invalga la malsana abitudine di acquistare vagonate di materiale, senza curarsi dello spreco inevitabile. Bisognerebbe essere ricchi sfondati è vero, ma è anche vero che questa categoria di persone non è così rara e i nuovi ricchi sono molto meno dotati di morale dei vecchi (i Fuerdai cinesi ne sono una dimostrazione).

Infatti, per simulare una scelleratezza simile bisognerebbe immaginare una sorta di miliardario pazzo che si diverta a fare sfregio di consumi a danno della comunità, grazie alla sua ricchezza.
Pensate se quotidianamente vi trovaste in difficoltà nel reperire la semplice spesa alimentare, per l’abitudine di questo pazzoide di usare una banda assoldata di “accaparratori di beni”, senza curarsi del problema se poi questo materiale lo utilizzerà o lo getterà senza farne uso. Un vero sfregio alla comunità che infatti ne risentirebbe pesantemente. È come se un tornado distruggesse continuamente tutte le fonti di approvvigionamento, obbligandovi a fare la fila in cerca di qualche briciola.
Sarebbe un bel danno.

Se questa specie di pazzoide proliferasse, moltiplicandosi, probabilmente costringerebbe il Governo a varare una Legge di divieto all’accaparramento, qualora non ci fosse già.
Infatti, per il furto che è sicuramente deleterio per la comunità, vige il divieto di commetterlo.
Invece, per l’accaparramento dal mercato di tutti i generi alimentari, anch’esso deleterio per la comunità, non esiste un divieto (o almeno non è molto sentito).
E perché non esiste il divieto? Ma perché nessuno davvero commette questa azione. Le persone autonomamente evitano di commettere questa azione.
Perché non la commettono? Ma perché non conviene, la merce deperirebbe in fretta.
Fine della storia, è un problema solo teorizzabile ma di fatto non praticato.

Di contro, per la moneta che non è deperibile, vale purtroppo quest’altra verità:
sappiamo che TUTTI i miliardari accaparrano costantemente moneta (altrimenti non sarebbero miliardari), togliendola dalla disponibilità di tutti gli altri partecipanti alla comunità, i quali devono fare la fila per cercare di trovare qualche spicciolo qua e là!
Al pari se non peggio dell’accaparramento alimentare, questo è un danno per la comunità.

Per quanto finora scritto è chiaro che la moneta, comunque sia denominata, che sia dollaro o tarallo, è stata generata dalla fatica del lavoro di molti ma un miliardario (che notoriamente non fatica, altrimenti che razza di miliardario è ?!), la accaparra in virtù della condizione di supremazia di cui gode, togliendola dal mercato.
Perché lo fa? Semplice. Perché è un’operazione senza costi e perché sa che la moneta non deperirà!

immagine liberamente tratta da fonti sull’inchiesta Paradise Papers

Pur non avendo necessità di tutta questa moneta, altrimenti non la chiuderebbe in un cassetto, ne accaparra quanta più gliene capita, visto che non è soggetta a passaggio di moda. Al limite, se non riuscisse a goderne in questa vita, la lascerebbe in godimento a qualche erede, ma c’è anche da annoverare tra le mode dei nuovi ricchi moderni (in specie cinesi e russi) il “divertimento” di farsi riprendere via video in attività di sperpero estremo di denaro o addirittura di falò di banconote.Questo denaro viene trattato come fosse di proprietà personale e non, come invece è, di proprietà dell’intera comunità. Un danno incalcolabile e impunito!
A causa di questa mancanza di divieto, i Governi (complici o ciechi) ce la menano con il solito problema della mancanza di soldi e dovendo ristamparli (o aumentarne la massa elettronica), hanno buona scusa per aumentare sempre più le imposte che è un tecnicismo linguistico per dire che toglieranno soldi dalla disponibilità delle Persone.
Al diminuire della disponibilità, corrisponderà l’aumento delle ore da lavorare o la diminuzione delle ore pagate. Scegliete voi cosa preferire.
I Governi sono complici e incentivano questa “scomparsa” di denaro, questo è più che ovvio, ma sia chiaro che l’accaparramento toglie energia al sistema. E il sistema è sostenuto dalle masse, non certo dai miliardari.


Quindi perché non rendere la moneta deperibile?