.. è un diritto innato

Quando da zero si decide di creare un nuovo sistema monetario, la prima necessità è sicuramente quella di scegliere l’unità valutaria che rappresenterà il riferimento in base a cui gestire multipli e sottomultipli.

Due quesiti importanti si presentano subito:

  • il primo è il più facile da risolvere. È necessario dargli un nome e noi lo chiamiamo Credito, rappresentandolo con il simbolo C.
  • il secondo è più difficile. Quanto vale un Credito? Cosa ci si compra con un Credito?

Quest’ultimo punto è risolvibile in base a una scelta che può variare in base a diversi fattori, dipendenti dalla politica della comunità che lo adotta.

Nel nostro Sistema poniamo da subito un punto fermo:

Un Credito NON equivale a un Euro

Una decisione così scellerata aggancerebbe infatti la nuova moneta alle sorti della preesistente e dato che le politiche che governano quest’ultima vengono decise in luoghi segreti, lontani da controlli democratici, è alto il rischio che come è sorta, repentinamente tramonti. O perda valore, o lo acquisisca. Per farla breve, l’euromoneta non è il baluardo che agogniamo ma l’alieno che rifuggiamo.

Inoltre, il valore del nostro Credito non può dipendere dal valore o dalla disponibilità di una “cosa” presa a riferimento.

Lo sanno bene i governanti di tutti quei Paesi che nel 1971, dissero addio al cosiddetto “Gold Standard”, sancendo che uno Stato può emettere moneta senza possederne il controvalore in oro.

Pensateci bene. Sancire che una moneta rappresenti un valore, in base alla quantità di “sostanza rara” che uno Stato possiede, significa esporre tutta l’economia al rischio che un bel giorno, quella preziosità dovuta alla rarefazione, si annulli di colpo.
Sarebbe come se alcune tribù disperse nel più arido dei deserti usassero l’acqua come moneta, essendo giustamente rarefatta e quindi preziosa, ma che un bel giorno una bizzarria climatica portasse tanta acqua da polverizzare istantaneamente le fondamenta del vigente sistema economico.

Quindi un Credito non è garantito da oro, argento, mirra.. o euri.

Si stabilisce invece questo principio:

il Credito rappresenta il valore dell’energia che un individuo o ente partecipante ad un circuito, offre a beneficio della comunità stessa, dimostrandola con i Prodotti che fornisce ed i Servizi che presta.

Viene sancito in questo modo che la ricchezza scambiata tra i partecipanti, scaturisce dall’energia propria e non da una ricchezza imposta dall’alto, come nel caso di una moneta che cade un po’ troppo abbondantemente da quella parte e un po’ troppo scarsamente da questa.