Abbiamo accennato alla possibilità per il “conto garanzia” di andare in scoperto.
Che utilità può avere questa caratteristica? In effetti questa è una grande potenzialità che va approfondita. Discutiamone nel merito.
Qualche pagina addietro abbiamo fatto l’esempio di Gabriele che col suo iniziale e relativamente grande scoperto di conto, dava inizio ad un circolo di transazioni coinvolgendo un gruppo di Operatori ed agevolando una corposa serie di scambi di vero valore.
Dimostrando infine che alla conclusione degli scambi, tutti i conti tornavano a zero e la moneta, oramai diventata inutile, veniva riassorbita dal sistema.
Se un singolo Operatore, immettendo autonomamente propria moneta in un circuito, è in grado di scaturire un meccanismo economico del genere, figuriamoci cosa può fare il gestore del Sistema che ha una “potenza di fuoco” ben maggiore!
Ebbene, con una Politica mirata al progresso della comunità, è possibile potenzialmente immettere in circolazione quantità di moneta senza limiti teorici, perseguendo un progetto anche ambizioso.
Facciamo un esempio: ipotizziamo una comunità dove 1.000 famiglie convivano scambiando beni e servizi con un certo equilibrio e che la moneta circolante totale in un dato momento, ammonti a 125.000C.
Ipotizzando che mediamente 500 famiglie detengano un credito +250 e 500 famiglie sopportino un debito -250.
Il totale dei 250C delle 500 famiglie in positivo, infatti ci dà il totale di 250C*500=125.000C.
Non è una cifra elevata per una comunità che vive nel nuovo Paradigma e non bisogna cadere nell’errore di considerare indigenti le 500 famiglie in debito.
Ricordiamo che la moneta NON è un bene, infatti Gabriele aveva un consistente debito ma era il più ricco della sua comunità. Aveva le risorse reali! Perciò, se le famiglie con saldo positivo hanno sicuramente della moneta da spendere, nulla toglie alle altre di incrementare il proprio saldo negativo. Non soffrono di mancanza di moneta, dal momento che possono produrne al bisogno. Il problema semmai, sarà la capacità individuale ad onorare quel debito.
La moneta è presente in modica quantità (e bilanciata tra chi la detiene e chi ne “ammanca”) perché, di fatto, è quella che serve a scambiare beni e servizi in regime di “ordinarietà”, cioè quando le transazioni ricorrenti nel dato momento storico, sono limitate all’uso degli scambi quotidiani semplici per mantenere lo status di benessere raggiunto.
Equilibrio moneta circolante:
500 famiglie * 250C= +125.000;
500 famiglie * (-250C) = -125.000;
Poniamo ora che in quel villaggio, la Comunità, senta improvvisamente il bisogno di costruire un ponte sul fiume ma che per questa opera sia necessaria una bella somma, circa 300.000C
Una bella cifra. Addirittura, superiore al doppio dell’intera moneta attualmente circolante.
Non c’è in circolazione tanta moneta per affrontare una simile spesa. Allora cosa si fa? Dove prenderne in quantità così elevata?
Chiediamo alla BCE che ce ne stampi un po’?!
N.B. Uno Stato ad ex moneta sovrana come l’attuale Italia, non potendo più emettere moneta come negli anni d’oro pre-UE, inizierebbe il suo calvario di richiesta assegnazioni a qualche banca centrale estera o di super-tassazione dei cittadini al fine di prosciugarne i risparmi privati.
La nostra comunità la emetterebbe attraverso il Direttorio, l’organo di garanzia che abbiamo introdotto concettualmente qualche pagina addietro, che gestisce i conti di sistema.
Come fu concesso a Marcello di emettere una grande quantità di moneta da destinare all’acquisto della casa, segregando il suo debito in un conto speciale denominato “Mutuo” in cui far confluire i suoi apporti mensili di estinzione del debito ventennale, a maggior ragione il Direttorio può deliberare l’emissione da parte del Sistema della quantità di moneta necessaria al compimento dell’opera, segregando il debito in un conto speciale chiamato “Conto Ponte”.
Situazione moneta circolante:
500 fam. = +125.000;
500 fam. = -125.000;
Conto Ponte = +300.000;
Conto garanzia = -300.000
Il Direttorio detiene ora nel Conto Ponte, la disponibilità necessaria e con questa può costruire. Lo scaturito debito, ovviamente ricade in capo alla Comunità che è la destinataria finale del beneficio derivante dalla costruzione.
Attenzione. Non è una partita di giro, ovvero un artificio contabile senza apparente utilità, ma un modo efficiente per assegnare il “finanziamento pubblico” ad un’opera ritenuta necessaria, separandolo in un conto speciale da gestire appositamente. Ed il Sistema, come ogni altro operatore, va in scoperto sul Conto garanzia.
Ma il Sistema deve ripagare questo “debito pubblico” conseguente all’emissione del Credito?
E qui sta il bello: Certo che Sì, ma il Sistema è la Comunità stessa e dato che questa sta agendo col proprio sacrificio, in vista del proprio sicuro beneficio, non ha nessuna fretta di ripianare il debito nei suoi stessi confronti!
La conseguenza di avere ora in circolazione 425.000C anziché i precedenti 125.000, può solo causare la ripresa dei consumi da parte delle famiglie, seguente al periodo di stagnazione. È il momento dell’euforia. Un boom economico che spinge a comprare e consumare.
I produttori incrementano la produzione per far fronte alle richieste e la deperibilità della moneta incentiva la circolazione.
Tradotto in pratica, ogni categoria di lavoratori aumenterà la propria occupazione perché, maggior moneta circolante, pretenderà maggior offerta di beni e servizi sul mercato.
Chi ha denaro tenderà a frequentare maggiormente ristoranti, rinnovare abbigliamento, automobili, arredamento, divertimenti. E così i legnaioli, gli allevatori e gli agricoltori aumenteranno la fornitura di materie prime. I ristoratori, i sarti, gli artigiani, i frantoi e le industrie trasformeranno quei beni in prodotti di consumo.
Ma tutta la moneta emessa, non potendo uscire dal circuito, rientrerà attraverso l’imposizione del deperimento, inesorabilmente dentro le casse del Sistema, andando più o meno velocemente a reintegrare il Conto garanzia, fino a copertura dello scoperto negativo. La moneta circolante tornerebbe perciò a diminuire fino a ripristinare le normali condizioni di circolazione monetaria. Con un Ponte in più!